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10 dritte per imparare l’inglese meglio e più velocemente

Tutti abbiamo una capacità innata di imparare le lingue, e parlarle bene! Nessuno è negato, neanche chi ci ha provato più volte con l’inglese senza riuscirci. Certo, qualcuno raggiunge buoni risultati più in fretta, ma questo dipende molto da come si studia. Ecco dieci consigli che ti aiuteranno a imparare l’inglese meglio, e più velocemente e – se ti trovi a un punto di stallo – sfondare la barriera e raggiungere il tuo obiettivo. Questi consigli valgono sia per chi studia da autodidatta, sia per chi segue un corso di inglese per adulti.

1. Divertiti!

Questo è il primo punto, e non a caso. Perché per imparare una lingua ci vuole tempo e costanza, e se ti annoi o ti irriti, se la lingua ti sta antipatica, non resisterai molto a lungo. Per cui fai in modo che l’apprendimento sia gradevole e divertente – assicurati che il contesto sia piacevole, che l’insegnante ti stia simpatica/o e che il materiale sia stimolante: i testi che leggi o che scrivi, i brani che ascolti, i materiali che guardi, le conversazioni che fai, tutti questi ti devono interessare, divertire, incuriosire.

2. Un poco alla volta, assiduamente

Non c’è bisogno di full immersion ma c’è sì bisogno di esporsi regolarmente alla lingua e di praticarla. Non è tanto il numero di ore che investi, ma la frequenza: meglio poco alla volta che rare sgobbate. Anche 20 minuti al giorno possono bastare per vedere progressi, e questi contribuiranno alla tua motivazione.

Chiaramente, più riesci a dedicare e meglio è, ma non fare il passo più lungo della gamba, e – mi raccomando – senza stress! Stabilisci un piano di studi realistico e non ti abbattere se hai saltato qualche volta. Riprendi il tuo ritmo e vai avanti tranquillamente. L’importante è continuare.  

So bene che per noi adulti il tempo è una risorsa preziosissima. Ti risulterà più facile trovare il tempo necessario se riesci a integrare l’inglese, per lo meno in parte, nella tua quotidianità (per esempio, guardati un filmato in inglese la sera al posto della TV doppiata, ascolta un podcast mentre ti prepari la mattina o quando viaggi in macchina, leggi un breve testo mentre aspetti l’autobus).

Cogli ogni occasione – e creane, se puoi – per parlare in inglese, chattare, scrivere messaggi di posta elettronica, e via via testi sempre più lunghi e articolati. Qui avrai per forza bisogno dell’aiuto di un’altra persona – un(‘) insegnante, un amico o un’amica di madrelingua inglese, qualcuno che ti corregga. Buttati. Non aver paura di sbagliare. La paura è dannosa quanto la noia, e gli errori, se vengono corretti, sono invece occasioni per imparare.   

3. Scegli bene il tuo materiale

Se hai un(‘) insegnante d’inglese, ti puoi far aiutare nella scelta del materiale, e questo è un grande vantaggio. In ogni modo, per la lettura, come per il materiale audio e video, scegli cose stimolanti ma non troppo lunghe o difficili. Il livello è giusto quando ci sono espressioni che non conosci, ma non tante da impedirti di capire il senso. Il testo deve essere un po’ al di sopra del tuo livello attuale, ma non troppo.

Oggi, con internet, podcast e TV “on demand”, le possibilità sono pressoché infinite, e sei tu a decidere non solo cosa, ma anche quando e come: un video lo puoi guardare con sottotitoli in italiano, oppure – se il tuo livello te lo permette – in inglese, o magari anche senza. Volendo, lo puoi guardare più volte, in modalità diverse. Spesso puoi anche regolare la velocità di un video o di un audio.

Anche la lettura è importante, ma non devi necessariamente leggere subito un mattone. Puoi iniziare con un facile fumetto come Garfield, poi passare a brevi articoli ecc. Se il testo che hai scelto è accompagnato da un file audio, e puoi ascoltare la pronuncia e l’intonazione mentre leggi, tanto meglio! L’intonazione ti aiuterà a capire il senso del testo, e ascoltando la pronuncia corretta eviterai di inculcarti una pronuncia sbagliata.

4. Non trascurare i suoni

A proposito di pronuncia e di comprensione all’ascolto: i suoni dell’inglese (soprattutto le vocali, ma anche alcune consonanti, e poi gli accenti tonici, le intonazioni e il ritmo), sono diversi da quelli dell’italiano. Se ti senti in imbarazzo a pronunciare l’inglese sei… normale! Spesso ci si sente ridicoli a pronunciare una lingua straniera.

Abbattere questo ostacolo è fondamentale, però, perché se pronunci male non solo rischi di non farti capire, ma non riesci a capire gli altri, e qui la comunicazione collassa. D’altronde non devi imitare gli inglesi o gli americani. Puoi anche avere il tuo accento. L’importante è cogliere le distinzioni essenziali. Per esempio, non pronunciare live /lɪv/ (vivere) – e leave /liːv/ (lasciare) alla stessa maniera.

Visto che l’ortografia inglese non segue le regole di quella italiana, e che per giunta è piuttosto irregolare, può essere utile utilizzare un sistema di annotazione – come la trascrizione fonetica detta IPA – in cui ogni simbolo corrisponde a un solo suono. La app per cellulari LearnEnglish Sounds Right del British Council ti potrà essere d’aiuto in questo.

5. Non ti ostinare a capire ogni singola parola

Conta anche il tuo atteggiamento: non ti ostinare a capire ogni singola parola e non ti scoraggiare. Se non capisci tutto l’articolo, magari riesci a capirne una parte, le didascalie delle immagini o il senso generale. Ogni cosa è una conquista!

Un buon dizionario inglese-inglese per studenti (come il Longman) è un alleato importante, ma se interrompi la lettura troppo spesso, ti stufi. E se ti stufi, è la fine.

Ricorda inoltre che – sebbene la lingua inglese abbia un lessico mastodontico di circa un milione di vocaboli, non tutte le parole sono ugualmente importanti. Secondo Oxford Dictionaries le 1.000 parole più frequenti costituiscono il 75% dei testi scritti e parlati e le 7.500 più frequenti ne costituiscono il 90%. Concentrati sulle parole più comuni (ma attenzione! Non studiare elenchi!!!). Nei dizionari per studenti i vocaboli più importanti vengono indicati. Ecco un esempio tratto dal Longman Dictionary of Contemporary English (LDOCE):

Le parole più frequenti nella lingua inglese sono contrassegnate da tre cerchi rossi.
Nel LDOCE, le parole più importanti sono contrassegnate da tre cerchi rossi. I due riquadri a destra indicano la categoria di riferimento: S1 = una delle 1000 parole più frequenti nell’inglese parlato (spoken); W3 = una delle 3000 parole più frequenti nell’inglese scritto (written).

6. Dai precedenza al lessico

In realtà, come ho spiegato anche nell’articolo Anche le parole si innamorano: il segreto che ti aiuterà a parlare un inglese più idiomatico chi parla bene una lingua non mette insieme singole parole ma unità fraseologiche più lunghe, e sono queste unità, questi “blocchi” di lingua (come “per esempio” “non è poco”, “se fossi in te” “non me lo dire”) che dobbiamo imparare se vogliamo parlare un inglese sciolto e idiomatico, e capire anche un madrelingua che parla spedito.

Inoltre, visto che le strutture grammaticali sono contenute in questi “blocchi”, sarà facile impararle quasi “per osmosi”. Per esempio, se parli di full immersion già sai che a differenza dell’italiano, in inglese l’aggettivo precede il sostantivo. Chiaramente, altre strutture grammaticali saranno meno ovvie o facili da imparare. Un(‘) insegnante ti potrà aiutare a notarle e ad assimilarle (a proposito, puoi provare gratuitamente con me). In ogni modo, se le senti/leggi ripetutamente in contesto, questo ti faciliterà molto l’apprendimento. Il lessico è molto più importante della grammatica, e per fortuna è anche più divertente da imparare, perché è pieno di storie e di Storia.

7. Cerca le storie, le metafore, le immagini

E come ricordarsi tutte queste espressioni? Ebbene, noi umani adoriamo le storie e le immagini, e ce le ricordiamo molto meglio degli elenchi e delle regole, che invece detestiamo.

E allora raccontati una storia, immaginati una scena. Per ricordarti come si dice scopa in inglese – broom – pensa al rombo della scopa volante di una strega. Se ti confondi regolarmente tra hundred (cento) e thousand (mille), immaginati un 100 scritto così: 1DD – sono le due D di hunDreD.

E poi – imparare l’inglese – come qualsiasi lingua straniera – significa tuffarsi in un nuovo universo di riferimenti culturali, metafore, connotazioni, associazioni di idee, modi di dire, storie. Non è tanto questione di vocabolario né tantomeno di grammatica, ma di una nuova forma mentis, un nuovo mindset. Cerca le storie e le immagini mentali dietro le espressioni, così te le ricorderai e presto imparerai a usarle. È facile ricordarsi l’espressione colloquiale to go belly up (morire) se ci si immagina un pesce morto che galleggia in acqua a pancia in su.

8. Crea collegamenti con l’inglese che già sai

Aiutati con l’inglese che già sai, che sicuramente non è poco. Anche se non hai mai studiato l’inglese, conosci molti termini ed espressioni in quanto cittadina, o cittadino, del nostro mondo globalizzato, e conosci molte canzoni in inglese, titoli di film ecc. Ti faccio un esempio: se conosci Spiderman sai già come dire ragno, e non lo dimenticherai mai, e se parli del web sai che si tratta di una rete. Mettendo insieme le due parole farai presto ad acquisire la parola spiderweb – ragnatela.

9. Raccogli nuovi vocaboli e organizzali per argomento

Numerosi studi hanno evidenziato come tenere un quaderno per il lessico (vocabulary notebook) è uno strumento estremamente efficace per l’apprendimento di una seconda lingua, che migliora notevolmente l’aquisizione di nuove parole ed espressioni. Annota quindi nuove informazioni su parole ed espressioni in un apposito quaderno o file e organizzale per argomento (non in ordine alfabetico!). Troverai una spiegazione dettagliata su come fare e perché nell’articolo Adotta una parola, anzi – adottane tante.

10. Pensa in inglese (si può!)

Se quando provi a parlare in inglese ti blocchi, il motivo è probabilmente che stai cercando di tradurre una frase dall’italiano. Questo è chiaramente del tutto naturale, ma la traduzione è una terribile zavorra, perché ti lega alla tua lingua madre – che ha altre strutture, altre espressioni idiomatiche, altri “blocchi” lessicali, altre metafore. È così che nasce il maccheronico! Dover passare per la lingua madre rallenta la tua produzione e ti depista. 

Se ti domandi “Ma come faccio a non tradurre?”, la risposta breve è – piano piano, gradualmente. La risposta dettagliata eccola qui – un video utilissimo che ti spiega come iniziare a pensare in inglese passo per passo:

E ora non ti resta che iniziare. Ricordati che si tratta di un progetto assolutamente fattibile. Have fun! 😉

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